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Erano i primi anni '80 e Sergio Dallan, uno dei più promettenti piloti acrobatici Italiani,
partecipava ai Campionati Europei e Mondiali su un CAP-20L standard, I-IZAA,
dell'Aero Club Milano. Erano gli anni in cui cominciava ad apparire una nuova generazione di aeroplani da competizione: al tramonto l'era degli YAK-50 e dei Pitts, gli Zlin 50 imperavano ed i potentissimi Sukhoi 26 e YAK-55 stavano per fare le loro prime apparizioni.
L'Aero Club d'Italia correva ai ripari acquistando un CAP-21, macchina allora all'avanguardia, sul quale si metteva in luce Tomaso Marzetti di Lugo di Romagna. Milano ed il suo vivaio (Sergio Dallan, Massimo Lucia, Nicola Colangelo ed altri) non stavano a guardare, anzi avevano idee assai innovative. L'allora presidente dell'Aero Club Milano, Franco Battistoni (che fra l'altro era Team Manager della Squadra Nazionale) si associò con la sua "prima guida" e Colangelo nell'acquisto di un kit di costruzione di un CAP-21 (S/N OK3), che Dallan avrebbe costruito da sè introducendo varie modifiche per renderlo il più leggero possibile a parità di potenza installata (200HP). Era il 1981 e nasce così il Silver Chicken da 200HP, denominato CAP-21DS dove DS sta per "Dallan Special": le modifiche più innovative sono già presenti, come tettuccio a goccia, carrello fissato alla fusoliera anzichè all'ala, struttura alleggerita al massimo, cappottatura motore differente, niente batteria nè starter, elica in legno. Il velivolo viene ultimato nel 1982 ma è troppo tardi per partecipare ai mondiali di quell'anno, che Sergio disputa di nuovo col CAP-20. Al ritorno però tutto è cambiato: lo Zlin 50L, col nuovo motore da 300HP, ha dimostrato che non c'è più spazio per velivoli poco potenti anche se leggerissimi, perchè i cavalli si possono sostituire solo con altri cavalli. Il CAP-21 sarebbe stato ben presto superato, cosa che poi effettivamente avvenne. Il Silver Chicken da 200HP quindi non volò mai poichè Dallan, uscito colangelo dal gruppo per acquistare un Extra 230, rivede drasticamente. Con l'aiuto nelle verifiche ingegneristiche del Prof. Gianfranco Rotondi, noto docente del Dipartimento di Aeronautica del Politecnico di Milano e fondatore del Club Aviazione Popolare, l'associazione che riunisce i costruttori amatori di aeroplani, sezione Italiana della Experimental Aeronautical Association, ed un atteggiamento totalmente collaborativo e fiducioso del Registro Aeronautico Italiano nella persona dell'Ing. Rodolfo Galli suo Direttore a Milano, il kit venne estesamente modificato.
Nasce così il "vero" Silver Chicken: motore 6 cilindri da 260HP anzichè 4 cilindri, 200HP; piani di coda modificati; ala rinforzata; irrobustimento generale della struttura. Dopo i primi successi il Silver Chicken fu "radiografato" da Mudry per dare origine a tutti i CAP moderni: CAP-230, CAP-231, CAP-231EX, CAP-232.
Il resto è storia...
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